Utenti:Effems/Fogghiu di prova
Lu fogghiu di prova è na zona prutiggiuta ntra cui si pò travagghiari libbiramenti senza èssiri scantatu di fàciri dammaggiu a la nciclupidìa chi stamu sviluppannu propiu a stu mumentu cû vostru aiutu. Putiti jucari e sprummintari ccà tranquillamenti!
Faciti li vostri provi ccà sutta, SENZA CANCIARI STA NTRUDUZZIONI.
Uttùviru 2014----
SCRITTURA
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Domus Studiorum: Casa degli Studi. Sede centrale della Biblioteca Siciliana «Alberto Bombace».
27 novembre 1586, fondazione dell'istituzione, posa della prima pietra del Collegio Massimo della Compagnia di Gesù, patrocinata dal viceré di Sicilia, conte di Albedelista.
Gesuiti
canciaBiblioteche, collezioni d'arti, strumenti scientifici, raccolte naturalistiche. Museo Salnitriano (archeologia, anatomia, pittura, botanica).
Sede per rappresentazioni teatrali e musicali.
Commissione di opere a Pietro Novelli, alla bottega dei Serpotta, Angelo Italia, Francesco Calamoneri
Maggio 1547 Girolamo Domenech spagnol, è condotto a a Palermo da Giovanni de Vega, viceré di Sicilia per volere dell'imperatore Carlo V. Casa del medico Chiaramonte.
A Messina s'insediano nella chiesa di San Nicolò dei Gentiluomini supportati dalla viceregina, donna Eleonora Osorio, per gettare le basi di un Collegio Massimo peloritano
16 aprile 1549, martedì santo, si discute sulla necessità di formare in loco. I primi docenti giunsero 19 settembre ospiti di Sigismondo Platamone. preso la chiesa di Nostra Signora della Misericordia. (Sant'Anna la Misericordia).
- Noviziato: destinato alla prima formazione di Fratelli e Padri, generalmente istituzione dedicata a San Luigi Gonzaga.
- Domus Studiorum o Collegio Massimo. Autonomo economicamente per garantire il percorso di studi di docenti e discenti. Tutte le altre entità potevano vivere poveramente di carità.
- Domus Propagationis, atta a formare i gesuiti per la divulgazione e la propagazione della fede, istituzione generalmente dedicata a San Francesco Saverio.
- Casa Professa: residenza dei Padri e centro dell'attività spirituale, denominata il Gesù.
- Domus exercitiorum spiritualium dove ogni gesuita doveva recarsi per praticare e meditare gli esercizi spirituali (exercitia spiritualia) dettati da fondatore, istituzione generalmente dedicata a Santa Maria.
23 novembre 1549
cancia23 novembre 1549 con bando del vicerè si reclutarono i primi studenti
il giorno di Santa Caterina con lezioni di grammatica, umanità, retorica, logica e teologia. la cerimonia si svolse presso la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Da Sant'Anna si spostarono presso case ereditate adiacenti alla chiesa di Sant'Antonio al Cassero, mantenendo alla Misericordia l'attività delle scuole.
Il 16 agosto 1550 il Sant'Ignazio di Loyola scrisse al Domenech per la possibilità di aprire a Palermo un’Università, e il 22 aprile dell'anno successivo il Viceré chiese al Senato che si perpetuassero le duecento onze, richiesta approvata attenta la opera bona e pia chi produci lu ditto Collegio di li patrj di li scoli.
Prima dell'arrivo dei gesuiti, ad eccezione delle scuole per religiosi, l’unica istituzione che si occupava di pubblico insegnamento era lo Studio pubblico delle scienze presso il convento di San Domenico, con insegnanti nominati dal Viceré e pagati dal Senato;
altra struttura dedita all'istruzione sarà, dal 1569, il Convitto del Santo Rocco, gratuito per gli orfani di padre palermitano e a pagamento per gli altri studenti.
Nel 1551 furono portate presso Sant'Antonio anche le scuole, sistemandole in una casa prossima alla chiesa e con separato ingresso, per interessamento dell'arcivescovo Pietro Tagliavia d'Aragona.
Carlo V a concedere ai Padri palermitani l'antichissima Abbazia di Santa Maria della Grotta. fu comunicata da Innsbruck il 30 gennaio 1552
Altro
canciai titoli dell’Abbazia ai Gesuiti veniva riconosciuto anche il diritto a sedere (al ventunesimo posto) nel braccio ecclesiastico del Parlamento del Regno, anche se gli antichi rettori si astennero dal partecipare in persona ai comizi del regno, costumarono di mandarvi un procuratore.
Nel 1564 si avviò la costruzione della nuova chiesa negli spazi già dell'abbazia «per la troppa angustia dell'antica inglobando anche quella dei Santi Filippo e Giacomo»
prima pietra del Collegio Massimo fu posta il 27 novembre 1586, alla presenza del Viceré, Diego Enriquez de Guzman, e la benedizione fu impartita da Don Luigi Amato Vicario Generale
il portone del Collegio si aprì, per la prima volta, il 15 agosto 1588, per la Festa dell’Assunzione.63 Il 18 ottobre (Festa di San Luca, come sempre sarà nei Collegi della Compagnia) s’inaugurò solennemente l’anno scolastico, con la rappresentazione di Salomone e la felicità del suo regno
Chiesa di san Pantaleone Pagina 21 collegamenti con Mozia e Naxos
Parlamento
cancia- tutti i prelati, di grande e di piccola entrata, la cui assemblea prende il nome di braccio ecclesiastico; Questo braccio [ecclesiastico] è potente di per sé: per la consistenza numerica, per la ricchezza, per la reputazione di bontà e per il rispetto dovuto ai prelati»
- tutti i baroni, che danno luogo al braccio militare;
- tutte le città regie, ciascuna delle quali manda un procuratore, che compongono il braccio demaniale…
Biblioteca Comunale di Casa Professa
Antonino Vescosi, (? 1744 - ? 1824), sacerdote, pittore.
Biografìa
canciaFiglio di Filippo Vescosi, probabilmente si formò a Roma, il suo stile è improntato alla pittura romana del Settecento. Attivo nell'ambito della pittura religiosa e nel contesto sacro.
Opere
canciaSue opere si trovano nella chiesa madre di Saponara, a Gualtieri Sicaminò, a Barcellona nella chiesa di Gesù e Maria e affreschi a San Vito, tele a San Sebastiano, nella chiesa dell’Idria, a Novara e Basicò.
Barette 5 gruppi statuari di Pozzo di Gotto
del Vescosi:
- * [[]], Madonna del Rosario e quadretti raffiguranti i Misteri, opera custodita nel duomo di San Nicola di Saponara.
- Gualtieri Sicaminò,
- Opere nella chiesa di Gesù e Maria di Barcellona Pozzo di Gotto.
- Affreschi raffiguranti Melchisedech che spezza i pani per Abramo e Mose che istituisce i Sacrifici, opere presenti nella Cappella del Santissimo Sacramento del primitivo duomo di San Vito di Barcellona Pozzo di Gotto.
- Opere nella basilica di San Sebastiano di Barcellona Pozzo di Gotto.
- Opere nella Chiesa della Madonna Odigitria di Barcellona Pozzo di Gotto.
- Pala d'altare nel duomo di S. Maria Assunta di Pozzo di Gotto (attribuibile anche al Russo).
- Novara di Sicilia,
- Basicò,
nelle cui chiese sono numerose le opere che portano l'impronta stilistica del pittore.
Dipinti di Giuseppe Crestadoro Saponara
Mmàggini
canciaNta Commons s'attròvanu àutri mmàggini rilativi a Effems/Fogghiu di prova. |
Biografia
canciaPadre del sacerdote e pittore Antonino Vescosi.
Opere
cancia- S. Antonio, il cui simulacro nel 1749 subì un restauro eseguito dal pittore pozzogottese Filippo Vescosi Castroreaale.
- Autore di restauri pitture in oratorio, altare dell'Immacolata frontale a quello del Crocifisso.
Susinno [2]
- [[]], Madonna di Porto Salvo in Gloria, nel quartiere Gallico di Reggio Calabria.
- [[]], Martirio di San Bartolomeo, nella chiesa di Sant'Antonio Abate di Novara di Sicilia.
Altri dipinti nella chiesa sono attribuiti ad alcuni pittori locali quali Antonino, Filippo e Vito Vescosi, Giuseppe Russo, Antonino Buongiorno, Sebastiano, Francesco, Michele e Gaetano Bonsignore, qualcuno attivo fino al secolo XIX.
Giuseppe Russo, (Barcellona Pozzo di Gotto 1744 circa - 1824), pittore.
Accascina [4]
Giuseppe Russo, documentato tra il 1770 e il 1805.
dopo Roma
- 1744, Madonna delle Rosario, raffigurta con San Domenico di Guzmàn e Santa Rosa da Lima Lipari nella chiesa della madonna delle Grazie di Lipari, Pag 136 [5]
- [[]], Assunzione di Maria, affresco con 18 figure nella cupola, 137
- [[]], Vergine Maria ritratta nell'atto di pergere il Bambino a San Felice da Cantalice chiesa dei Cappuccini di Lipari Pag 82 [6] Pag 169 e 170 [7]
- attivo a Milazzo (Chiesa del Rosario, Chiesa del Carmine),
- Barcellona Pozzo di Gotto (Chiesa di S. Giovanni, forse Chiesa di S. M. Assunta), affreschi nell’abside della chiesa di San Giovanni a Barcellona.
- S. Maria del Piliere, nella frazione di Acquaficara.
- Castroreale,
- [[]], Privilegio della Porziuncola con raffigurato il Cristo, la Madonna, S. Francesco, S. Chiara, S. Giuseppe da Leonessa e S. Fedele da Sigmaringa (1776), Madonna col Bambino, Madonna che dà il Bambino Gesù a S. Felice da Cantalice. chiesa del convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini di San Marco d'Alunzio,
- Novara di Sicilia, Assunta, opera di Giuseppe Russo (1805).
- Palermo, quadro dello Stedera copiato nel 1795 per la Galleria di Palermo. (Archivio di Storia Patri Messinese)
- Frazzanò.
Tele di Mercurio in Cattedrale di Lipari 135 e 136 [8] Pag 82 [9]
la Sacra Famiglia con S. Elisabetta e S. Giovannino (1647 ca.) è attribuita a Giuseppe Tomasi da Tortorici (San Marco d'Alunzio)
Nato secondo alcune fonti a Lipari, e secondo altre, più sicure, a Barcellona. Studiò per sette anni a Roma, poi visse a Milazzo, dove si trovano molte sue opere.
Punto di partenza per la conoscenza di questo pittore è stato il ritrovamento, nel 1991, dopo un furto, della Sacra Famiglia e Trinità.
Pittore dal linguaggio pittorico popolareggiante, prolifico e non sempre di grandi capacità espressive.
Antonino Buongiorno
canciaAntonino Buongiorno, Sebastiano, Francesco, Michele e Gaetano Bonsignore,
Gaetano Bonsignore
canciaGaetano, nato nella seconda metà del Settecento, autore di parte degli affreschi della chiesa di San Giovanni (volta della navata, pareti laterali, controfacciata principale), e di due opere datate: la Madonna di Porto Salvo in gloria, del 1828, a Reggio Calabria, e Il martirio di San Bartolomeo, del 1834, a Novara di Sicilia. Ha poi illustrato la figura del figlio Michele, Tenente della Gendarmeria, nato nel 1788, ma non si conosce la data di morte, e di Gaetano, il nipote, sarto di professione, che attraverso la sua opera manoscritta finita di comporre nel 1922 e pubblicata postuma nel 2015 (La stirpa inicua), ci fornisce preziose informazioni sui suoi antenati e su alcuni momenti storici della città di Barcellona tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
“La stirpa inicua” di Gaetano Bonsignore, il nipote omonimo. Nel documento l’autore riferisce che il padre Gaetano, professore di figura e d’ornato, in quel periodo eseguiva dei lavori, con gli altri due figli, Filippo e Giuseppe, nella chiesa di San Giovanni. I recenti restauri degli affreschi della chiesa di San Giovanni, curati dalla dottoressa Marianna Saporito, hanno fatto luce sugli autori. La volta e la fascia alta della due pareti laterali sarebbero attribuiti a G. Bonsignore, mentre per l’abside, datata 1786, sarebbe rintracciabile l’intervento di Giuseppe Russo (che potrebbe essere stato il cognato del Bonsignore).
Giuseppe Grosso Cacopardo "Guida per la Città di Messina" [10]
Gioacchino Vitagliano
canciaGioacchino Vitagliano (* 1669 in Palermo; † 27. April 1739 ebenda) war ein italienischer Bildhauer des Barocks auf Sizilien.
Biografia
canciaGioacchino creò non solo sculture in marmo, ma anche figure in stucco, probabilmente fu addestrato nel laboratorio di Giacomo Serpotta, suo cognato, di cui spesso progettava i disegni.
Gli scultori Nicolò Vitagliano e Vincenzo Vitagliano (Gioacchino Vitagliano junior) sono probabilmente figli di Gioacchino. Da quest'ultimo, la scultura in marmo Santa Rosalia (1744) si trova sul piazzale del Duomo di Palermo.
Opere
cancia- [[]], Bassorilievi, manufatti in marmo raffiguranti l'Adorazione dei pastori e l'Adorazione dei Magi, modellati su bozzetti di Giacomo Serpotta. Figure in stucco di David e Abigaille. Opere custodite nella chiesa del Gesù di Palermo.
- [[]], Flagellazione di Cristo, manufatto marmoreo, opera custodita nella chiesa di Santa Cita di Palermo.
- [[]], Mistero del Rosario, manufatto modellato secondo una bozzetto di Giacomo Serpotta, opera custodita nella chiesa di San Mamiliano di Palermo.
- [[]], Pavimento, manufatto in marmo, opera realizzata con la collaborazione di Nicolò Vitagliano presente nell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria.
- 1698, Figure, manufatti marmorei per fontana, opere su disegno di Paolo Amato presenti nella Fontana del Garraffo.
- [[]], Fontana, manufatto marmoreo da giardino con raffigurazioni di santi (San Filippo Neri, San Francesco di Sales, San Camillo de Lellis, San Carlo Borromeo, San Felice da Cantalice), opera presente a Villa Filippina. Pag 118 Gioacchino di Marzo [11]
- 1696 - 1722, tra i marmi mischi già preesistenti, inserì i dieci misteri gaudiosi e dolorosi, su disegni del cognato Giacomo Serpotta. Cappella del Santissimo Rosario.
- 1702, San Domenico, Chiesa di Santa Maria della Pietà.
- [[]], Statua di Vittorio Amedeo, piazza antistante Ospedale Grande di Trapani. Pag 74 [12]
- Statue prospetto, Chiesa e convento di S.Anna la Misericordia
Bibliografia
cancia- Gioacchino Vitagliano. In: Hans Vollmer (Hrsg.): Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart. Begründet von Ulrich Thieme und Felix Becker. Band 34: Urliens–Vzal. E. A. Seemann, Leipzig 1940, S. 424.
- Alfonso Giannino S.J.: La Chiesa del Gesù a Casa Professa, Palermo. Ristampa riveduta della 3. edizione. Eigenverlag, Bagheria 2004, S. 28 und 36.
 chiesa di San Dumìnicu sorgi vicinu û quatteri Vuccirìa, mannamentu Loggia, a secunna chiesa ppî grandizza e Pantheon dî pirsunaggi Illustri di Sicilia.
Pirsunaggi
cancia chiesa è Pantheon dei pirsunaggi Illustri di Sicilia, ntô 1840 Agostino Gallo princpiò a sistimari tombi, lapidi e tagghi ppî cummemurari e cilibbrari granni pirsunalità dâ riliggioni, pulitica, studiusi, militari e dell'arti.
All'internu ci sunnu scurturi e munumenti di Benedetto Civiletti, Rosario Bagnasco, Girolamo Bagnasco, Ignazio Marabitti, Leonardo Pennino, Valerio Villareale, Rosolino La Barbera, Salvatore Valenti, Rosario Anastasi, Domenico De Lisi e Benedetto De Lisi, Vito D'Anna, Antonello Gagini, Gaspare Serpotta, Ernesto Basile, Gaspare Bazzano spissu, sprissioni artistichi priggiatissimi.
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- Guglielmo Ajutamicristo, mircanti e banchieri pisanu, sapruccu ducumetatu.
- Emerico Amari, economista, filosufu, storicu e giurista.
- Michele Amari, storicu, politicu e orientalista.
- Antonino Barcellona, nobbile, sacerdoti, letterariu, biblista, matematicu.
- Francesco Barucco.
- Emanuele Bellia, avvucatu, patriota e deputatu ô Parlamentu sicilianu.
- Stefania Branciforti in Lanza, 12ª principessa di Butera, duchessa di Camastra, divenuta principessa di Trabia, nobile e dedita alla filantropia.
- Gabriele Buccola, medico, psichiatra.
- Pasquale Calvi, patriota, politico e deputato al Parlamento italiano.
- Stanislao Cannizzaro, chimico e patriota.
- Giacinto Carini, patriota, garibaldino alla spedizione dei Mille e deputato al Parlamento italiano.
- Antonino Cascino, Generale conquistatore di Gorizia.
- Nicola Cirino, poeta, magistrato.
- Benedetto Civiletti, scultore.
- Giovanni Corrao, militare, patriota italiano, garibaldino alla spedizione dei Mille, nominato generale da Garibaldi.
- Narcisio Cozzo, conte di Gallitano, patriota e garibaldino alla spedizione dei Mille.
- Mons. Giuseppe Crispi, vescovo di rito orientale ordinario degli albanesi di Sicilia, letterato classico e archeologo[32]. Fu zio di Francesco Crispi.
- Francesco Crispi, politico, statista, Presidente della Camera dei deputati del Regno d'Italia e Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia.
- Gaetano Daita, scrittore e patriota.
- Giovanni Denti, patriota.
- Pasquale De Benedetto, patriota risorgimentale.
- Raffaele De Benedetto, patriota risorgimentale.
- Salvatore De Benedetto, patriota risorgimentale.
- Rosario Gregorio o Rosario De Gregorio, sacerdote e giureconsulto.
- Biagio De Spuches dei duchi di Santo Stefano, giureconsulto e archeologo.
- Giuseppe De Spuches principe di Galati, scrittore, letterato classico, politico, marito di Giuseppina Turrisi Colonna.
- Raffaele Di Benedetto, patriota e politico.
- Vincenzo Di Giovanni, Monsignore, letterato, filosofo, storico e teologo.
- Luigi Di Maggio, domenicano istitutore della sede "Società Siciliana per la Storia Patria".
- Eugenio Di Maria, Generale, pluridecorato del I conflitto mondiale.
- Gioacchino Di Marzo, storico.[33]
- Vincenzo Errante, barone di Vanella, giureconsulto, politico e ministro.
- Giovanni Falcone, magistrato, morto nella Strage di Capaci, la salma è stata traslata dal Cimitero di Sant'Orsola nel giugno 2015; la lapide reca come epitaffio «eroe della lotta alla mafia».
- Francesco Ferrara, economista, politico, senatore del Regno d'Italia.
- Camillo Finocchiaro Aprile, politico, giurista, ministro del Regno d'Italia.
- Vincenzo Florio, imprenditore, politico, mecenate.
- Ugo Foscolo, poeta, commemorato nel Chiostro di San Domenico.
- Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchisi di Villabianca, storicu.
- Agostino Gallo, documentatore, storico, mecenate, promotore della chiesa di San Domenico a Pantheon degli uomini illustri di Sicilia.
- Beato Pietro Geremia, duminicanu.
- Carlo Giachery o Carlo Napoleone Giachery, architetto, matematico.
- Gabriele Lancillotto Castello o Gabriele Lancellotti principe di Torremuzza, storico, archeologo.
- Isidoro La Lumia, storico e politico italiano.
- Giuseppe La Masa, patriota, garibaldino alla spedizione dei Mille e deputato al Parlamento italiano.
- Vito La Mantia, storico e giureconsulto.
- Lauretta Li Greci, letterata e politica.
- Domenico Lo Faso Pietrasanta, duca di Serradifalco, letterato, architetto, studioso dell'archeologia e dell'architettura siciliana.
- Franco Maccagnone, principe di Granatelli, politico e accademico.
- Beato Giuliano Majali, benedettino e fondatore dell'Ospedale Civico.
- Alessandro Emanuele Marvuglia, architetto.
- Giuseppe Venanzio Marvuglia, architetto, padre di Alessandro Emanuele.
- Giovanni Meli, medico, letterato, filosofo, chimico, poeta dialettale siciliano.
- Antonio Mongitore, canonico della Cattedrale di Palermo.
- Michelangelo Monti, letterato, poeta e professore di eloquenza.
- Salvatore Morso, sacerdote, filosofo, teologo, docente di lingua greca, ebraica, araba.
- Alessio Narbone, gesuita, letterato, teologo, filosofo.
- Francesco Nascè, sacerdote, letterato.
- Pietro Novelli, pittore, architetto e matematico.
- Piero Notarbartolo, duca di Villarosa dei Beccadelli Bologna di Palermo, ammiraglio, astronomo, storico, archeologo.
- Ottone da Lusignano, figlio del Re di Cipro Giacomo I di Cipro. Fu compagno di Alfonso il Magnanimo nella spedizione in Sardegna e Corsica, ma a causa delle ferite riportate durante l'assedio di Bonifacio morì durante il viaggio di ritorno (1420) e fu sepolto a Palermo per concessione del re all'arrivo nel febbraio 1421.
- Michele Pandolfini, medico patologo.
- Giuseppe Patania, pittore, seguace di Velasquez.
- Giovanni Patricolo, sacerdote, artista e pittore d'arte sacra, allievo di Giuseppe Velasquez.
- Troiano Parisi, marchese di Ogliastra, barone di Miloccio, Cavaliere di Calatrava, mecenate.
- Francesco Paolo Perez, patriota, deputato, senatore e ministro del Regno.
- Errico Petrella o Enrico Petrella, musicista, compositore.
- Giuseppe Piazzi, sacerdote, matematico, astronomo scopritore di Cerere, il più grande dei pianetini e di altri asteroidi.
- Rosolino Pilo, patriota e garibaldino alla spedizione dei Mille.
- Rocco Pirri, teologo, giureconsulto, storiografo.
- Pietro Pisani, barone, politico, letterato, archeologo, dedito alla cura dei malati di mente.
- Giuseppe Pitrè, scrittore, letterato, antropologo italiano, studioso delle tradizioni popolari della Sicilia.
- Giovanni San Martino Ramondetto e Trigona, duca di San Martino Pardo e di Sibari, ambasciatore.
- Vincenzo Riolo, pittore palermitano, genero di Velasquez.
- Giovanni Salemi, medico.
- Domenico Scavo, canonico della cattedrale, giurista, storico. Mausoleo proveniente dalla chiesa di San Giuliano.
- Michele Scavo, vescovo di Mazara del Vallo, storico. Mausoleo proveniente dalla chiesa di San Giuliano.
- Giacomo Schirò, patriota e militare arbëreshë.
- Domenico Scinà, fisico, storico e letterato.
- Gaetano Scovazzo, magistrato, patriota, senatore.
- Ruggero Settimo, principe di Fitalia, patriota, ministro e primo Presidente del Senato del Regno d'Italia.
- Lajos Tüköry o Luigi Tukori, ufficiale e patriota ungherese, garibaldino alla spedizione dei Mille.
- Annetta Turrisi Colonna, principessa di Fitalia, pittrice e poetessa siciliana.
- Giuseppina Turrisi Colonna, principessa di Galati, pittrice e poetessa siciliana.
- Giuseppe Velasco, pittore d'origini spagnole, altrimenti conosciuto come Giuseppe Velasquez.
- Gioacchino Ventura, barone di Raulica, eloquente storico e conoscitore di lingue straniere.
- Salvatore Vigo Platania, politico, patriota e storico italiano.
- Valerio Villareale, scultore, opere sue la maggior parte delle steli commemorative presenti nell'edificio.
Primitive sepolture documentate:
- Eleonora Alagona, esponente della famiglia Alagona, 1536. Il sarcofago e monumento funebre opere di Antonino Gagini.[34]
Chiostro:
- Gianfilippo Ingrassia, targa commemorativa.
- Gianfilippo Ingrassia, targa commemorativa.
Altre personalità sepolte o celebrate nel Chiostro:
- Harriet Withers Cannizzaro, moglie di Stanislao Cannizzaro.
- Giacomo Serpotta, artista scultore.
- Gian Filippo Ingrassia, medico.
- Giovanni Corrao, generale al seguito di Giuseppe Garibaldi.
- Vincenzo Florio.
- Famiglia Chiaramonte.
- Famiglia Mastrangelo.
- Famiglia Santofiore.
Convento Sepolture:
- Alberto Crusio, letterato.
- Domenico del Castrone, matematico autore del "Janua temporum perpetua" calendario perpetuo.
- Mariano Valguarnera, erede del principe di Godrano, ecclesiastico erudito.
- Pietro Novelli, sepolto nella Compagnia del Rosario di San Domenico.
Cunventu
canciaQuarta istituzzioni dell'Ordine dî frati predicaturi in terra di Sicilia funnata ntô 1300.
Piazza San Domenico
canciaCulonna d'Ammaculata Concizzioni
canciaBibliografia
cancia- (IT) Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo", Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816,
Vuci currilati
cancia- Piazza San Domenico
- Colonna dell'Immacolata
- Cappella Senatoria dâ chiesa di San Franciscu d'Assisi
- Chiesa dell'Immacolata Concezione ô Capu
- Oratoriu dû Rusariu di San Dumìnicu
- Chiese legate all'Ordine duminicanu
Mmàggini
cancia
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Interno
canciaNavata destra
canciaL'ambiente è contraddistinto da vani con altari addossati alla parete.
- Prima campata: Fonte battesimale. Fusto e conca marmorei sormontati da cupolino ligneo. Ambiente delimitato da recinzione in ferro battuto. Varco di passaggio al museo.
- Nella controfacciata in una arcata in prossimità del portale è presente un dipinto raffigurante la Pietà.
- Seconda campata: Cappella di Sant'Eligio Vescovo. Nella nicchia della sopraelevazione è custodita la statua lignea raffigurante Sant'Eligio Vescovo opera di Filippo Quattrocchi.
- Terza campata: Cappella di Sant'Antonio di Padova. Sulla sopraelevazione marmorea costituita da timpano ad arco spezzato poggiante su colonne ioniche con capitelli corinzi, nella nicchia fra tarsie è custodito la statua raffigurante Sant'Antonio di Padova opera di autore ignoto. Il Bambinello è scultura di Filippo Quattrocchi.
- Quarta campata: Cappella dell'Assunta. Sulla sopraelevazione costituita da timpano ad arco spezzato poggiante su colonne ioniche con capitelli corinzi, è custodita la statua lignea raffigurante l<wiki>'</nowiki>Assunta opera di autore ignoto. Sul lato sinistro la statua raffigurante San Luigi Gonzaga.
- Quinta campata: Cappella dell'Annunciazione. Sulla sopraelevazione costituita da timpano ad arco spezzato poggiante su colonne ioniche con capitelli corinzi, è custodito il dipinto raffigurante l<wiki>'</nowiki>Annunciazione opera di autore ignoto. Ai lati le statue raffiguranti Santa Rita di Cascia, e la Madonna di Fatima a destra.
Cappella dell'Annunciazione | Cappella dell'Assunta in Cielo |
Cappella di Sant'Antonio da Padova | Cappella di Sant'Eligio Vescovo |
Fonte Battesimale |
Navata sinistra
canciaL'ambiente è contraddistinto da altari o nicchie parietali realizzate in arcate.
- Prima campata. Varco laterale sinistro.
- Seconda campata: Cappella di San Francesco d'Assisi. Nella nicchia sulla sopraelevazione costituita da timpano a triangolo sostenuta da colonne ioniche con capitelli corinzi, è custodita la statua lignea raffigurante San Francesco d'Assisi, opera di autore ignoto.
- Terza campata: Cappella dell'Immacolata Concezione. Nella nicchia sulla sopraelevazione delimitata da cornici in stucco, è custodita la statua lignea raffigurante l<wiki>'</nowiki>Immacolata Concezione, opera di autore ignoto.
- Quarta campata: Cappella delle Anime Purganti. Sulla sopraelevazione dell'altare è custodito il dipinto raffigurante Maria libera anime purganti, opera attribuita a Crispino Riggio, realizzata nel 1731.
- Pulpito ligneo addossato alla colonna.
- Quinta campata: Cappella di San Sebastiano. Nella nicchia sulla sopraelevazione costituita da timpano a triangolo sostenuta da colonne ioniche con capitelli corinzi, è custodita la statua lignea raffigurante San Sebastiano, opera di autore ignoto.
Varco laterale sinistro | Cappella di San Francesco d'Assisi | Cappella della Immacolata Concezione | Cappella delle Anime Purganti |
Cappella di San Sebastiano |
Transetto
cancia- Absidiola destra: Cappella della Madonna del Rosario. Ambiente delimitato da balaustra e sormontato da iscrizione sull'arco D. O. M. - QUASI PLANTATIO - ROSAE IN JERICO - ECC. XXIV. Al centro, nella nicchia delimitata da colonne marmoree, è custodita la statua di scuola gaginesca raffigurante la Madonna del Rosario. Nelle nicchie laterali, a sinistra San Domenico di Guzmán, a destra San Vincenzo Ferreri, statue lignee, opere di Filippo Quattrocchi, realizzate nel 1797.
- Braccio destro. Cappella di San Gaetano di Thiene. Sull'altare delimitato da colonne tortili festonate in stucco, sormontato da timpano a riccioli con rilievi in oro zecchino, è custodita la statua lignea raffigurante San Gaetano di Thiene, opera di Filippo Quattrocchi.
- Absidiola sinistra: Cappella del Santissimo Sacramento. Ambiente delimitato da balaustra e sormontato da grande composizione in stucco sormontata da aquila e raffigurante alcuni strumenti della Passione di Gesù. I manufatti marmorei sono attualmente celati da una riproduzione pittorica del Cenacolo, tutto l'ambiente presenta una delicato apparato decorativo in stucco dominato da una grande raggiera presente nella calotta absidale.
- Braccio sinistro. Cappella del Santissimo Crocifisso. Il manufatto caratterizzato da prospettiva con architettura convessa, presenta colonne ioniche son fusto inferiore arabescato e sormontate da capitelli corinzi. Timpano spezzato con volute, stemma intermedio recante i Simboli della Passione e manufatto in stucco raffigurante putti alati con Calice, Crocifisso e cartiglio recante l'iscrizione PACIFICATIS PER SANGUINEM CRUCIS SEIUS. Il dipinto alla parete raffigura la Vergine Maria, San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena, su di esso è collocato un Crocifisso ligneo.
Cappella del Santissimo Crocifisso | Absidiola sinistra o Cappella del Santissimo Sacramento | Altare maggiore | Absidiola destra o Cappella del Rosario | Cappella di San Gaetano di Thiene |
Presbiterio
canciaGradinata a due rampe con balaustra in marmo realizzata dal marmoraro catanese Lorenzo Viola, morto a Gangi e verosimilmente sepolto in duomo. Sulla parete destra del cappellone è collocata il Giudizio Universale, olio su tela, opera probabilmente commissionata dopo lo scoppio della peste del 1624, a perenne monito alla popolazione per il pericolo scampato - al pittore Giuseppe Salerno, uno dei due Zoppo di Gangi. Alle pareti dell'abside gli stalli del coro ligneo, opera di Filippo Quattrocchi.
La statua raffigurante San Nicola di Bari, fu realizzata da Scipione Li Volsi nel 1661.
Sacro Cuore | Statua | Altare maggiore | Statua | Vergine con Bambino |
Munumenti e posti d'intiressi
canciaMusei
cancia- Antiquarium dî Milazzu - Museu archeologicu.
- Museo dâ Tunnara.
- MuMa - Museu dû Mari di Milazzu, istituzzioni ubbicata 'ntô Casteddu di Milazzu.
Architetturi militari
canciaArchitetturi riliggiusi
canciaChiesi
cancia- Duomu Anticu di Santu Stefanu o Duomu Anticu di Milazzu.
- Duomu di Santu Stefanu o Duomu di Milazzu.